Ginocchio

PROTESI TOTALE DI GINOCCHIO

La protesi totale di ginocchio (P.T.G.) è un rivestimento che viene inserito sulle superfici articolari degenerate. È costituita da una componente femorale, e un piatto tibiale con un inserto in polietilene, su cui avviene le scorrimento. A volte viene anche impiantata la componente rotulea. 

Le componenti femorali e tibiali sono composte da leghe metalliche di cromo-cobalto o titanio. L’inserto è composto da polietilene ad alta densità, come anche la componente rotulea.

Quando la condizione artrosica crea dolore articolare è intenso e continuo, l’autonomia di marcia è ridotta, e ogni rimedio farmacologico o fisioterapico risulta essere solo un palliativo.

L’intervento di P.T.G. consiste nel modellare le superfici che compongono l’articolazione, cioè femore, tibia, e talvolta la rotula rivestendole con una superficie artificiale. Tutte le  le componenti, femorale, tibiale, e rotulea ,  saranno cementate nelle rispettive zone opportunatamente preparate con strumentari dedicati. Un buon bilanciamento articolare, e il ripristino dell’asse di carico riportano il ginocchio ad una buona funzionalità. 

La degenza solitamente è circa di una settimana. Sin dal primo giorno postoperatorio inizia il programma riabilitativo con il fisioterapista con la mobilizzazione passiva mediante kinetic. Tra la seconda e la terza giornata postoperatoria il paziente inizia a mettersi seduto e a deambulare con ausilii. 

Durante la riabilitazione oltre alla deambulazione in appoggio parziale verranno eseguiti degli esercizi per  mantenimento del tono muscolare e per il recupero funzionale.

Prima e dopo l’intervento saranno praticati trattamento farmacologici( profilassi antibiotica e antitrombotica, terapia del dolore). A volte può  essere necessario sottopors ad emotrasfusione

Il giorno delle dimissioni (circa 7 giorni dall’intervento) al paziente sarà prescritta la terapia medica e saranno spiegati gli esercizi che dovrà praticare giornalmente, meglio se coadiuvato da un fisioterapista. Il paziente dovrà attenersi scrupolosamente alle prescrizioni.

È importante, per il buon esito dell’intervento, eseguire con regolarità le visite di controllo ad un mese, a quattro mesi, ed infine ad un anno. Tranne il primo controllo, tutti gli altri controlli devono essere corredati da un’esame radiografico. 

L’esito dell’intervento è frutto di numerose variabili e nonostante il miglioramento delle tecniche chirurgiche, non sempre e possibile prevedere la qualità del recupero funzionale successivo all’intervento. 

La valutazione finale per una protesi totale di ginocchio richiede diversi mesi e a volte fino a 1’anno.

ARTROSCOPIA DI GINOCCHIO

Lesioni meniscali e lesioni cartilaginee

In ogni ginocchio ci sono due menischi, il menisco mediale o interno che ha una forma a C e il menisco laterale o esterno la cui forma invece è più simile ad una O. 

Ogni menisco rappresenta un ammortizzatore del ginocchio, ed ha la funzione di distribuire il carico, proteggere le superfici articolari e stabilizzare l’articolazione del ginocchio.

Una lesione e/o degenerazione del menisco, conseguenza di traumi e consumo, provocano oltre al dolore un’alterazione del funzionamento del ginocchio con maggiore usura. In artroscopia è possibile eseguire una meniscectomia parziale, ovvero regolarizzare selettivamente il menisco, asportando solo la parte lesionata o degenerata, consentendo così alla parte sana di continuare a svolgere la sua funzione. In alcune lesioni meniscali dette periferiche, quando la lesione meniscale ha un profilo regolare ed è situata in zona vascolarizzata si può eseguire una sutura, sempre compatibilmente alle condizioni del tessuto.

La cartilagine articolare rappresenta la struttura di rivestimento delle superfici articolari di femore e tibia permettendone lo scorrimento. La sua struttura può essere considerata come l’interno della noce di cocco. È esposta ad usura e danni dipendenti dal tempo, dalla distribuzione di carichi e da traumi.

A seconda dell’estensione e dell’area delle lesioni cartilaginee, dell’età del paziente e di eventuali lesioni associate esistono vari tipi di trattamento artroscopici. 

Trattamento con shaver o Shaving condrale: con uno strumento motorizzato ( shaver) possiamo asportare le zone di cartilagine instabile.

Trattamento con Radiofrequenze: mediante l’energia termica prodotta dallo strumento a radiofrequenza le lesioni cartilaginee vengono compattate e stabilizzate, creando una cicatrice biologica. 

– Microperforazioni/Microfratture: con appositi strumenti di qualche millimetro si creano delle piccole perforazioni o fratture che vanno a stimolare l’osso situato sotto la cartilagine danneggiata. Questo porterà alla formazione di una ” cicatrice” riparativa detta “fibrocartilagine”. 

Trapianto Osteocondrale: con apposito strumentario viene prelevato, da una zona di non carico, un cilindro di osso rivestito da cartilagine e impiantato nella in sede di lesione in modo da ripristinare la superficie articolare stabile e congruente.

Trapianto cartilagineo: prevede il prelievo di cellule cartilaginee del paziente che vengono inviate in coltura per espansione e successivamente reimpiantate nello stesso paziente nella sede della lesione. 

Sostituti della cartilagine: Possono essere utilizzati tessuti di sintesi che vengono innestati in sede di lesione e nel tempo vengono riabitati da tessuto similcartilagineo.

La degenza e la ripresa funzionale dipendono dal gesto eseguito, dalla risposta soggettiva dei tessuti e dalla condizione articolare del ginocchio

ginocchio

Legamento crociato anteriore

Il legamento crociato anteriore ( lca) è il legamento che più spesso va incontro a rottura nei traumi distorsivi di ginocchio che spesso avvengono durante l’attività sportiva, come spesso accade nel calcio, basket e sci.

Per la ricostruzione del lca utilizziamo i tendini del paziente stesso, utilizzando nella maggior parte dei casi i tendini gracile e semitendinoso del paziente stesso, innestandoli in artroscopia come neolca.

Spesso si associano altre lesioni che possono essere trattate durante lo stesso intervento. A fine intervento verrà indossato un tutore in estensione che verrà mantenuto per un mese. Sin dalla prima giornata post-operatoria bisognerà iniziare il trattamento riabilitativo che andrà avanti per diversi mesi. Per un buon risultato è indispensabile seguire il protocollo riabilitativo. La ripresa dell’ attività sportiva sarà possibile a circa 5-7 mesi.

legamento crociato anteriore